Il Circolo

Un pezzo di Storia del Centro Polivalente Giliberti Aps

Il quartiere “Quartirolo” è la periferia est di Carpi, è sorto tra gli anni ’50 e ’60 e, di fatto, ha reso una precedente frazione una delle parti più popolose della città. Come tutte le periferie era caratterizzato da residenti rappresentati per lo più da giovani famiglie di provenienze diverse, e mancanza di opportunità di aggregazione, se si esclude la presenza della Parrocchia.

In questo quartiere, nel 1970 in via Abba 1 , finiscono i lavori di costruzione della Casa del Popolo , intitolata poi successivamente al primo Sindaco del dopoguerra: Bruno Losi.

Viene ben presto evidenziata l’opportunità di avvicinare cittadini del quartiere, e con l’obiettivo di creare momenti di aggregazione inizia la proposta delle attività del gioco della tombola e del ballo liscio, all’interno della Casa del Popolo, con la formale costituzione nel 1970 del Circolo ARCI “A. Davis”.

Tra i “fondatori della Casa del Popolo (Ezio Ganzerla, Giovanni Franciosi, Ugo Arletti e altri) e il Circolo ARCI c’è un rapporto sereno e molto favorevole allo sviluppo di nuove attività, forse anche perchè entrambe le strutture condividono la stessa sede, e la loro recentissima costituzione porta a sè attivisti e volontari entusiasti.

La tombola e il ballo liscio diventano una attività con calendario fisso e un appuntamento per il quartiere, con una partecipazione che si allarga progressivamente, grazie all’impegno di un gruppo di volontari molto affiatati tra di loro.

Nel 1972 l’attività si diversifica con l’arrivo di un “gruppo di giovani” Volontari (tra cui Viller Varini componente del gruppo musicale “Contemporaneo”) che ha permesso di organizzare corsi di chitarra.

Sempre nel 1972 prende avvio la proposta di proiezioni di film e piccoli spettacoli per i bambini, la domenica pomeriggio.

La parte “giovanile” del Circolo si consolida successivamente con l’attività di Ruggero Po e Gabriella Lugli (primo presidente del Circolo), con l’impulso culturale, oltre che ricreativo, che si esprime con la creazione della biblioteca e l’idea di istituire ‘ “Campi Gioco” per bambini, iniziativa che sarà poi realizzata dalle altre realtà associative del nostro comune e dalla stessa Amministrazione Comunale.

 

In questo ambito ha un ruolo di particolare rilievo il riferimento dei giovani Volontari, tra i quali Graziella Giliberti e altri amici. Vengono istituiti i corsi di inglese, che continueranno ininterrottamente per un decennio.

L’assenza di una zona verde attrezzata, aveva portato i ragazzi del quartiere a giocare nel “campetto”, un appezzamento di terra incolto sito in via Sigonio, già ricompreso nel c.d. piano regolatore comunale. Nel 1974 un gruppo di Volontari del circolo, tra cui Folco Zanta, inizia a proporre l’attività sportiva ai ragazzi del quartiere. “Il campetto” viene progressivamente sistemato e attrezzato dai Volontari del Circolo con strutture di fortuna (recuperate nell’ambito delle attrezzature dismesse nei campi comunali), non era possibile strutturare diversamente, sia per la carenza di fondi del Circolo, che per l’impossibilità di allestire strutture fisse, dal momento che all’epoca l’Amministrazione Comunale ipotizzava di destinare l’area alla realizzazione di edilizia scolastica. Non soltanto per il lavoro realizzato negli anni dal Circolo, ma sicuramente anche per questo, oggi quel terreno è un campo di calcio comunale.

Tutte le organizzazioni devono fare i conti con l’avvicendamento nelle persone che vi lavorano, nel caso del Circolo scrivo con compiacimento che il numero di Volontari si è sempre più allargato negli anni, in un modo o nell’altro chi ha iniziato ad offrire il suo tempo qui, ha poi finito per continuare a farlo. In una situazione come questa ci si deve necessariamente confrontare coi lutti, e nel 1976 il Circolo ha vissuto la scomparsa di Graziella Giliberti, con la conseguente decisione di cambiare nome al Circolo, scegliendo di intitolarlo non a una figura di riferimento ideologico o culturale di spicco, ma alla memoria di una propria Volontaria, non più presente.

Nel tempo si è sviluppata una collaborazione molto importante con l’A.N.P.I. di Carpi e con il circolo A.N.P.I. del quartiere intitolato poi successivamente a Cilio Storchi (su iniziativa di Ferruccio Manzotti e altri attivisti), anch’esso con sede presso la Casa del Popolo. Ogni anno, in occasione del 25 aprile si sono organizzate, e si continuano a realizzare, iniziative ricreative come pranzi e “serate da ballo”, e culturali quali conferenze e proiezioni di filmati. In questi anni si organizzano le “Scampagnate in bicicletta” per portare mazzi di fiori sui cippi dei caduti della Resistenza. Si è trattato di momenti che volevano coniugare la commemorazione, spesso condivisa con il parroco del quartiere, e lo stare insieme tra famiglie e persone di tutte le età. Non si tratta certo di uscite “agonistiche” in bicicletta, tanto che i Volontari del Circolo avevano appositamente costruito un “trenino” trainato da un trattore, nel quale trovavano posto i bambini, seguiti dagli adulti “in bici”. Il tutto reso possibile dalla sensibilità e la disponibilità della Polizia Municipale che ha sempre offerto la presenza durante i percorsi. Il “trenino” è stato poi utilizzato per anni dalle scuole materne di Carpi in occasione delle sfilate col “Carnevale in piazza”.

Nello stesso modo sono state attivate iniziative in occasione della Festa del 1° maggio, in collaborazione coi sindacati.

Sono anni nei quali il Circolo e la Parrocchia avviano progressivamente modalità di attenzione al quartiere e alle persone che ci vivono, che si esprimono nella realizzazione di momenti comuni in occasione del 25 aprile, le “biciclettate” e le commemorazioni religiose nei posti più significativi per i caduti, e la realizzazione delle “Feste di quartiere”.

Nel 1980, inizia per il Circolo “la scommessa del turismo” una piccola attività rivolta ai Soci, con gite ed escursioni della durata di un giorno. In seguito, Amos Giovanardi e Carla Nascimbeni hanno dato impulso all’attività turistica organizzando veri e propri soggiorni, anche all’estero. In questo senso spinti dalla curiosità, nel 1982 vengono organizzati tre giorni di permanenza alla Casa Vacanze del Comune di Carpi in Valsugana (TN). Da allora, l’attività di soggiorno in Valsugana non ha conosciuto interruzioni, con l’organizzazione di due turni di soggiorno estivi, rivolti alle famiglie e agli anziani, con una presenza media di 180 soci ad ogni estate. Nel 1982 il Circolo organizza una “Festa dello sport” nell’area di Via Sigonio, tre giorni di attività che si completano col concerto dei Nomadi. Il Circolo “acquista coraggio” e nel 1983 con A.N.P.I. e C.G.I.L. attiva una situazione ricreativa in centro storico, nei capannoni dell’ex manifattura tabacchi prima del loro abbattimento (ora posta centrale e relativo parcheggio) con due settimane di ristorazione, spettacoli, ballo liscio e conferenze.

Mentre l’attività sportivo-ricreativa offerta al campo di Via Sigonio si è progressivamente caratterizzata come una “Scuola di Calcio” per i ragazzi, nel 1986 il Circolo inaugura anche il “corso di danza classica”, questa  proposta  rivolta prevalentemente alle ragazze, diretta da Mariana Gateva fino al 2001. La “scuola” ha ripreso a funzionare nel 2004 con la collaboratrice del Centro Samantha Laurenza.

Dal 1996 col supporto del comitato provinciale dell’A.R.C.I. di Modena il Circolo è iscritto all’Albo Regionale dell’Associazionismo. Come già per i “Campi gioco” il Giliberti è il primo Circolo di Carpi ad inserirsi in questo ambito, quasi da “apri-pista”, precursore delle tendenze sviluppate poi dall’intero movimento circolistico della nostra città. Contestualmente all’iscrizione all’Albo Regionale, il Circolo cambia denominazione in “Centro Polivalente G. Giliberti”, e si dota del nuovo statuto approvato da una partecipatissima Assemblea dei Soci.

In questo anno, all’attenzione alla salute che aveva già visto la attivazione dei corsi di ginnastica dolce, viene dato nuovo impulso realizzando Conferenze informative sull’osteoporosi e altre caratteristiche dell’invecchiamento, nell’ambito della collaborazione e della convenzione col Poliambulatorio Phisios di Rovereto (Novi) con percorso preferenziale per M.O.C. e accertamenti diagnostici e specialistici. Si tratta di un momento che caratterizzerà fortemente l’attività del Centro, la convenzione viene impiegata da un cospicuo numero di soci ogni anno.

Il 1996 è anche l’anno dell’avvio dei corsi di ballo liscio e latino-americano grazie ad un gruppo di “maestri e curiosi” tra cui Giuliana Bellesia, che ha portato a gennaio scorso a festeggiare i 1O anni dall’avvio di una attività che continua ad allargarsi.

E’ gioco forza che una realtà che continua a crescere sostenuta da questi entusiasmi e curiosità, finisca per trovarsi nella situazione di mancanza di spazio, e all’inizio degli anni ’90 la sede condivisa in Via Abba non consentiva più di dare una risposta esauriente all’accresciuta mole di attività messe in campo dal Circolo. Matura l’esigenza di una nuova sede e vengono avviati contatti con l’Amministrazione Comunale per verificare la possibilità di costruire una nuova sede facendo riferimento alle aree comunali, come già per i “circoli anziani” e per gli “orti”.

Nell’impossibilità di adottare una soluzione di questo tipo, il Circolo ha colto l’opportunità di spostarsi in Via Tassoni, condividendo di affittare la struttura, attuale sede del G.Giliberti, col Centro Giovanile Kalinka, anch’esso nella necessità di trovare una collocazione alternativa a quella precedente.

E’ un trasferimento di sede che ha visto un grosso lavoro da parte dei Volontari, che hanno collaborato alla realizzazione delle infrastrutture che hanno permesso di adattare uno stabile precedentemente impiegato come commerciale (discount), in una sede che accoglie una sala da 285 posti, una sala da 160 posti, una palestra, un’aula corsi, una cucina e gli uffici sedi delle diverse associazioni presenti e di servizio.

Il 12 giugno 1998, si apre la nuova sede di via Tassoni. La sede mantiene la dicitura di Casa del Popolo B. Losi, e si attivano da subito le proposte del “Centro Polivalente G. Giliberti” e del Circolo Culturale “Kalinka”, realtà di spicco del panorama giovanile della zona. Dalla collaborazione virtuosa tra le due realtà affiliate all’A.R.C.I., nascono da subito sinergie importantissime per la realizzazione di iniziative. La coabitazione e la condivisione degli spazi, ma anche il reciproco aiuto e sostegno, hanno dato ad entrambi i “Circoli” un forte valore aggiunto nell’attività rivolta ai Soci e all’intera città, realizzando sul campo un “patto generazionale” e una reale solidarietà fra giovani e meno giovani, invidiabile per i risultati ottenuti. Ai “Circoli” di Via Tassoni fanno complessivamente riferimento circa 2000 soci (che per l’A.R.C.I. significa che 2000 persone, ogni anno, rinnovano la loro iscrizione acquistando nuovamente la tessera di socio).

Dal 1998 la generosità delle dimensioni e delle potenzialità della struttura, hanno dato ulteriore impulso alla crescita e alla differenziazione tra le attività offerte e oggi il “Centro Polivalente G. Giliberti” annovera attività rivolte a persone di tutte le età in ambito ricreativo e culturale:

  • Serate di ballo per i Soci,
  • Corsi di ballo (liscio, caraibici,salsa cubana, rueda cubana, ecc),
  • Gioco della tombola e del pinnacolo,
  • Corso di ginnastica di mantenimento,
  • Corso di biodanza,
  • Corso di danza classica e moderna per ragazze e ragazzi,
  • Corso di gastronomia “I mestieri di una volta”,
  • Corso di taglio e cucito,
  • Corso di ricamo,
  • Corso di decoupage,
  • Corso di informatica per principianti,
  • Turismo in Italia e all’estero, in collaborazione con Centro Turistico Modenese,
  • Iniziative di solidarietà in collaborazione con altre Associazioni.

Attenzione alla salute:

  • Corso di ginnastica dolce Attività di informazione:
  • Conferenze sulla salute
  • Servizio di trasporto alle terme “Un passaggio per Salvarola Terme” Convenzione col poliambulatorio Phisios di Rovereto (Novi) con percorso preferenziale per MOC e accertamenti diagnostici e specialistici.

I “Circoli” hanno adattato le infrastrutture col lavoro dei volontari e a loro spese, ma impiegano comunque la struttura con un contratto di affitto. Le attuali difficoltà finanziarie della proprietà impongono l’alienazione dello stabile di Via Tassoni per cui al Centro si propone drasticamente il problema della sede, in modo molto più pressante di quanto non fosse già stato negli anni ’90 col trasferimento da via Abba. Non ci sono molte alternative, la sede cambierà proprietà e non ci sono garanzie che lo stabile potrà continuare ad essere impiegato nel modo attuale, a meno che la struttura non diventi di proprietà del Centro Polivalente stesso.

Sarebbe una situazione anche abbastanza semplice da affrontare, se non fosse che per definizione un Centro associato all’A.R.C.I. non lavora per costruire profitti, ma aggregazione e solidarietà, e quindi difficilmente puo’ disporre delle somme necessarie a procedere ad acquisti di questa portata. Va detto che in Consiglio si è dibattuto a lungo, ma l’eventuale scelta di cambiare sede, avrebbe visto inevitabilmente le attività offerte ridursi, se non azzerarsi, mettendo in discussione l’esistenza stessa del Centro.

Carpi però ha “una marcia in più” nella Fondazione Cassa di Risparmio che ha offerto prima ascolto, poi attenzione e infine l’assegnazione di un contributo economico di dimensioni veramente rilevanti, decisivo per permettere al Centro Polivalente G.Giliberti di procedere all’acquisto della sede di Via Tassoni. Si tratta di un sostegno che mette in evidenza l’attenzione della Fondazione alla città, e in questo caso ad una struttura molto presente nella realtà carpigiana, che propone la solidarietà, il volontariato, l’aggregazione e lo sforzo continuo per permettere che valori semplici quali lo stare assieme e il rispetto dell’altro, stanno davvero bene tra loro e dove non ci sono settori (gli anziani, i bambini, ecc.) né discriminazioni.

Si può tranquillamente affermare che oggi il “Centro Polivalente G. Giliberti” gode di “ottima salute”, basti pensare che conta circa 1250 Soci, questo grazie al lavoro dei circa 100 Volontari che continuano ad offrire il loro tempo libero, impegnati nella proposta e nella gestione delle diverse attività di amministrazione e gestione, ma anche di manutenzione, pulizia, ecc. per la totale autonomia della sede.

Il Centro è diretto dal Consiglio composto da 25 Consiglieri eletti dall’Assemblea, e credo che i risultati prodotti negli anni confermino, che hanno sempre operato nel rispetto e nell’attenzione verso i Soci e la città.

Si può dire che il “Giliberti” è arrivato all’importante traguardo dei trentacinque anni “di vita” cercando di incontrare le persone, di offrire occasioni per stare insieme con semplicità, tra persone di tutte le età e, quando possibile di “… offrire un po’ del nostro tempo al servizio di chi sta peggio di noi”.

Per fortuna, o purtroppo non sta a me dirlo, sono stato eletto Presidente per trent’anni in questo “Circolo”, l’ho vissuto come un grande impegno e allo stesso tempo una grandissima soddisfazione e un’esperienza straordinaria. L’auspicio è quello di aver contribuito non soltanto all’entusiasmo che ha portato il Giliberti fino a qui’, ma anche a realizzare una “radice” in questa città, che in futuro possa continuare a proporre aggregazione, solidarietà, svago e un pizzico di cultura, con la semplicità dello “stare insieme” che, credo di poter dire, ci ha caratterizzato in questi trentacinque anni.

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